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L'ADDOLORATA

Girolamo Bagnasco, legno dipinto (1820 ca.)

Sicuramente nei secoli scorsi gli artisti modellavano i simulacri dell' Addolorata e dell' Assunta nelle parti visibili, cioè nel volto mani e piedi e il resto era costituito da un manichino di crine o paglia ricoperto da veste e mantello.

            Girolamo Bagnasco, chiamato a realizzare il simulacro, s'inserisce nella tradizione per non sconvolgere un' immaggine di culto molto venerata a Palermo. Però egli opera un'innovazione raffigurando l'Addolorata in piedi, di maggior resa per l'uso processionale rispetto alle altre Madonne che venivano da sempre raffigurate in ginocchio e poi allungate sulla vara facendo cadere la veste e il mantello sulla base in modo da dare l'impressione che fossero in piedi.

            Inoltre non si limitò all'innovazione suddetta ma ruppe gli schemi convenzionali e scolpi per intero il corpo della Vergine, realizzando il primo nudo muliebre nella storia dell'arte siciliana con un procedimento analogo a quello dei maestri rinascimentali.

            Nell'Addolorata vengono proposte soluzioni formali a lungo studiate come lo studio dell'acconciatura e la disposizione classicista della figura che disegna un leggero e calibrato movimento rotatorio originato dall'indietreggiare della gamba sinistra i quale permette al vestito di assecondare le movenze del corpo.

           La rappresentazione della sofferenza nel volto, tipicamente settecentesca, suscita nei devoti commozione, pietà e tenerezza. E' tradizione che il giorno del Venerdi Santo i segni del dolore si accentuino. 

(tratto dal libro AI PIEDI DELLA CROCE libro della confraternita pubblicato in occasione del 250° anniversario)

           

IL CRISTO MORTO 

Ignoto,

Cristo Morto

cartapesta

(sec.XVIII)

Il Cristo Morto della confraternita è una scultura in cartapesta di artista sconosciuto ma di buona fattura risalente alla fine del XVIII secolo.

La sagoma ha le arti e le braccia mobili per poter assumere le diverse posizioni della passione e morte.

Il simulacro rappresenta un uomo sulla trentina, di efficace espressitività.

Nel 1987 il simulacro del Cristo Morto fu concesso alla congregazione di Maria Ss. della Mercede al Capo. Al suo posto venne collocato il settecentesco Crocifisso in legno che si trovava nella cappella di sinistra della chiesa della Madonna del Lume. I lavori di adattamento all'urna furono eseguiti dal prof. Vincenzo Partinico che in quell'anno restauro pure l'urna e la vara  processionale.

Nella processione del Venerdi Santo 2000 vista l'occasione dell'anno giubilare sfilò di nuovo il vecchio Cristo in cartapesta. Questo ritorno al passato suscitò la nostalgia dei confrati i quali fecero in modo che ritornasse alla congregazione.

Ignoto,

Cristo Morto già Crocifisso della chiesa della Madonna del Lume legno dipinto

(sec.XVIII)

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